Con la pubertà iniziano quelle trasformazioni del corpo che portano bambini e bambine a diventare adulti/e. Una volta l’inizio di queste modifiche era intorno ai 14 anni, ma oggi per diversi motivi, inclusa quella di una alimentazione più ricca, l’età si è abbassata di 3-4 anni. Si è sempre pensato che le trasformazioni biologiche iniziate con la pubertà proseguissero fino a verso i 19 anni e che poi si diventasse adulti. Ora molti pensano che questo periodo, chiamato adolescenza, vada allungato di qualche anno e che si debba definire adolescenza quel periodo che va dai circa 10-11 anni fino a 24 anni. I sostenitori della tesi dicono che, dal punto di vista biologico, il cervello continua a maturare ben dopo i 19 anni, i denti del giudizio spesso scendono dopo i 20 anni e a volte si cresce ancora in altezza di qualche centimetro; dicono anche che, dal punto di vista sociale, l’età media a cui ci si sposa è, sia per uomini che donne, 8 anni più tardi rispetto a 50 anni fa e l’età a cui mediamente i figli vanno a vivere per conto proprio è 25 anni. Inoltre, anche se è vero che dal punto di vista legale si diventa adulti a 18 anni, molti dei ruoli e delle responsabilità di un adulto arrivano più tardi (gli studi durano più a lungo, i figli nascono più tardi) e in questo periodo spesso si vive una vita di semi dipendenza. Una definizione ‘allargata’ di adolescenza ha delle implicazioni per i servizi sociali che dovrebbero estendere certe forme di assistenza con ovviamente dei costi aggiuntivi. Vi è anche chi non è d’accordo con questo ‘allungamento’ della definizione di adolescenza. Questi ritengono che diventare adulti dipenda molto da quello che una società chiede ai suoi giovani; allungare l’adolescenza secondo costoro vuole dire ritardare artificiosamente l’assunzione di responsabilità e limitare le scelte dei giovani. Per esempio, la fertilità di una donna scende progressivamente dopo i 30-32 anni. Se una società promuove concetti che ritardano l’età di formazione delle famiglie non fa altro che ridurre la natalità, anche se non è obbligatorio che i figli nascano in famiglie classiche. Ancora altri studiosi pensano che la definizione di adolescenza non vada modificata e che invece vada introdotta una nuova categoria chiamata ‘Pre-Adulta’ che coprirebbe gli anni 19-24 di età.