Si era sempre pensato che l’aumento del reddito medio, con conseguente maggiore disponibilità di danaro da investire sulla propria salute, fosse alla base del miglioramento delle condizioni di salute e della longevità registrati in molti paesi. Uno studio internazionale durato decenni stabilisce invece che il determinante più importante, a parità di altri fattori, che condiziona salute e longevità è il livello di istruzione delle persone. In particolare, maggiore è il livello di istruzione delle donne, più scende la mortalità non solo delle donne ma anche dei loro figli. Il livello di istruzione è anche direttamente legato al reddito facendo sembrare che reddito e salute siano direttamente legati tra di loro. In breve, escludendo situazioni estreme, per la nostra salute è meglio essere poveri e istruiti piuttosto che ricchi e ignoranti. Fino a qualche decennio fa le malattie infettive erano la principale causa di malattia, ora invece sono le malattie croniche (diabete, ipertensione ecc.). Dato che il livello di istruzione è particolarmente utile nel prevenire le malattie croniche (perché capiamo il legame tra salute e mangiar sano, fare sport, non fumare, evitare lo smog ecc.) e relativamente meno utile nel prevenire le malattie infettive, diventerà sempre più importante puntare sulla istruzione se vorremo stare bene. La questione è importante perché spiega come meglio spendere il danaro pubblico: nell’ istruzione perché si prendono due piccioni (reddito e salute) con una fava.