Non avessimo una basilare competenza coi numeri non riusciremmo a fare la spesa, gestire il conto in banca, capire la ricetta di una torta oppure se l’armadio che vogliamo comprare passerà dalla porta e neppure quanto stiamo pagando di interessi su un prestito. Non si tratta soltanto di sapere ‘operare coi numeri’ bisogna anche capire i contesti che richiedono abilità coi numeri. Devo prendere la macchina in leasing o devo acquistarla? La ricetta che viene data per quattro persone a me serve per sei persone. La competenza numerica è qualcosa che ci aiuta a capire il mondo che ci circonda e non va confusa con bravura in matematica. Anzi, molti geni matematici sono delle frane nell’uso pratico e quotidiano dei numeri. Viceversa, anche a chi è pratico coi numeri nel quotidiano, a volte sfugge il contesto concettuale più ampio e ci si preoccupa di rischi davvero minimi (essere ingoiati da un pescecane facendo il bagno al mare); oppure, si confonde correlazione con causalità (più salgono le vendite di gelati più salgono i crimini violenti e omicidi; facile capire il rapporto con temperatura alta nei due casi); si attribuiscono significati là dove non esistono (visto che il rosso è uscito sei volte di seguito adesso punto sul nero). Si potrebbe pensare che in un mondo di calcolatrici, computer ecc. non sia importante avere dimestichezza coi numeri. Questi strumenti sono molto utili per calcolare velocemente e precisamente grandezze che la mente umana non è in grado di capire (distanze in anni luce, costi per opere pubbliche, dimensioni subatomiche), ma se il cameriere si sbaglia e ci porta il conto del tavolo vicino, una banale competenza numerica ci dirà che cento euro per due caffè è probabilmente un errore. Infatti ‘un po’ di buon senso’ combinata a ‘un po’ di capacità numerica’ produce un risultato che, per ora, nessuna forma di intelligenza artificiale riesce a simulare. ’Insegniamo’ ai nostri figli il buon senso e al resto ci pensi la scuola, lo sci club, la scuola di vela, musica, danza ecc.