I genitori di bambini che seguo spesso mi chiedono consigli su come allevare i loro figli. L’idea è che esistono strategie per fare dei loro figli persone felici e in gamba e temono di non seguire il metodo corretto. Se poi si va nello specifico i dubbi/domande riguardanti i figli sono: se dormire tutti nel lettone, se metterli in una stanza separata, se consolarli quando piangono o fanno i capricci, se tenerli in braccio, se ‘dare dei vizi’, se dare giochi ‘educativi’, se obbligare a mangiare tutto il cibo nel piatto, se ‘caricarli’ con lezioni di musica, compiti ecc. I dati dicono che fare in un modo o nell’altro non cambia molto; anche bambini molto piccoli hanno risorse straordinarie che superano di gran lunga i programmini dei genitori. Invece, due fattori contano moltissimo: i bambini devono sentirsi amati e devono vivere in un ambiente sano, sicuro e protetto. Questa base darà loro il coraggio di esplorare l’ambiente, imparare e formarsi. Il problema non è se nel passeggino il bambino guarda in avanti o all’indietro. Il problema è che molti genitori escono di casa al mattino presto e tornano all’ora di cena facendo lavori stancanti e malpagati; che la mamma che sta a casa a fare un lavoro cruciale per la società, è considerata ‘disoccupata’ e tanto meno riceve uno stipendio; che esplorare l’ambiente facendo un giro in bici, può facilmente portare a scoprire il Pronto Soccorso; che una famiglia su tre esprime il suo amore per i bambini lasciando che un giudice stabilisca orari e giorni degli incontri genitore-bambino; che per fallire basta aprire una libreria per bambini e per fare fortuna basta aprire un negozio di scarpette. Il problema principale è che il bambino è un investimento troppo a lungo termine: non produce, consuma tantissimo, ha ‘il suo caratterino’, non sta da solo, non ubbidisce, spesso ha la febbre o le coliche, scambia la notte per il giorno e probabilmente non verrà come vogliamo. Una soluzione che ha successo in Italia, particolarmente in Liguria e Piemonte, è fare sempre meno bambini. Con una media di 1,1 bambini a famiglia, l’estinzione è assicurata molto prima che ci pensi il cambiamento
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