A due settimane di vita neonati imitano i movimenti di protrusione della lingua o di apertura della bocca che vedono fare da qualcuno. Il neonato mappa, grazie all’ attivazione di particolari “neuroni specchio”, l’azione che ha visto compiere e poi fa corrispondere la propria azione al modello appena mappato. Tale azione è automatica, basata su un processo di ‘copia/incolla’, e fa sì che percezione e produzione non debbano essere imparati o capiti, ma soltanto riprodotti fedelmente. L’ azione di confronto tra azioni percepite e mappate (movimenti, vocalizzi, ecc.) e la propria risposta dà gioia al neonato che è quindi portato a ripetere il confronto e migliorare la precisione della sua produzione. Giochi basati sull’imitazione reciproca (lanciarsi vicendevolmente una palla) dipendono dall’ attività di neuroni specchio e creano un forte legame tra genitori e figli. Il mappaggio dipende da una coordinazione intermodale di tutti i sensi cosi permettendo, per esempio, a bambini sordi di imparare una lingua attraverso stimoli tattili.
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