Sappiamo che una dieta con molti alimenti lavorati può danneggiare la salute. Per esempio, cibi ricchi di zucchero sono dannosi, nonostante lo zucchero sia un carboidrato, un componente indispensabile nell’alimentazione dell’uomo. Il problema è che il nostro corpo è programmato per lavorare carboidrati e non per ricevere carboidrati già lavorati. In entrambi i casi il livello di glucosio (la benzina del corpo) nel sangue è assicurato, ma paradossalmente, ottenere questo risultato ‘senza faticare’ ci danneggia (rischiamo di diventare obesi o diabetici). Ci sono molte altre ‘facilitazioni’ che possono danneggiarci. Per esempio, usare poco i nostri muscoli, lasciando che vari tipi di macchina lavorino per noi, può favorire l’insorgere di problemi cardiaci, ossei e muscolari. La domanda è se il cervello fa eccezione, particolarmente quello di un bambino/a che porterà in età adulta i moduli imparati nei primi anni di vita. La quantità enorme di informazioni che possiamo avere ‘a portata di dito’ su qualsiasi argomento sono un aiuto, ma sono anche benefici per la salute? Le enormi ‘memorie’ dei telefonini, computer ecc. ci permettono di trovare tutto pur non ricordando nulla. Ma, rischiamo una specie di ‘diabete mentale’ per eccesso di informazioni lavorate? Potremmo contrarre ‘l’osteoporosi della memoria’ da non uso? Azzardo una risposta: dipende dai nostri ideali. Per esempio, se l’impressionante dettaglio delle info meteo, riguardanti qualsiasi angolino del mondo, serve a capire che c’è un problema serio che riguarda il cambiamento climatico, potremmo salvare la nostra salute e quella del pianeta; se invece serve a capire se prendere l’ombrello, forse faremo una brutta fine. Se il dettaglio dei sondaggi politici in tempo reale serve a capire quali sono le necessità del popolo, ben venga quello che ora si chiama Big Data, ma se serve solo a vincere una elezione, aspettiamoci ‘l’obesità cerebrale’. Stessa cosa per l’istruzione. Programmi on-line, lezioni a distanza ecc. possono servire per diffondere la cultura in tutto il mondo oppure semplicemente a passare un esame.
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