Già all’età di 3 anni i bambini si identificano col loro gruppo culturale. Scelgono giochi e vestiti simili a quelli dei loro amici e parlano come loro. Capiscono che alla base di questa identificazione vi è un concetto: “Noi” facciamo le cose in questo modo. Bambini che vogliono fare parte del gruppo accettano le norme seguite da tutti gli altri bambini. Non solo le accettano ma si impegnano a farle valere. Accettare e fare valere le norme del gruppo di appartenenza non sono comportamenti che il bambino impara dai genitori. Basta semplicemente che vedano, anche solo una volta, che il gruppo le segue.
Vari studi rivelano che i bambini sono severi ‘garanti della norma’ solo con bambini del loro gruppo culturale. Di fronte a bambini che parlano un’altra lingua rinunciano a far valere le regole del gruppo. Ad esempio, se durante una partita di calcio il bambino ‘straniero’ non calcia il pallone in porta, pur avendone l’occasione, viene perdonato dalla squadra. Il bambino ‘di un altro paese’ che dopo cena va a dormire vestito è guardato con interesse, ma non incredulità.
Fin da piccolissimi abbiamo una predisposizione a seguire le convenzioni sociali e questo favorisce la formazione di una società. Per molti studiosi comprendere le regole della comunicazione umana è un passo necessario per portare una dimensione scientifica a certe sfide; ritengono che la soluzione di certi conflitti tra popoli, o all’interno di società, non può dipendere soltanto da negoziati attorno ad un tavolo.
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