In un mondo sempre più globalizzato capire le intenzioni, i sentimenti, le esigenze e le priorità degli altri diventa progressivamente più importante. Trovare soluzioni a problemi che riguardano culture e religioni diverse richiede un tipo di cooperazione che non conosciamo ancora. Non è facile mettersi nei panni di persone che scappano dal loro paese come rifugiati, o capire la prospettiva di persone che non conosciamo, oppure che conosciamo benissimo perché sono i nostri figli, genitori, mogli/mariti.
Studi recenti rivelano che tanto più capiamo noi stessi tanto meglio siamo in grado di capire gli altri; inoltre, le abilità necessarie per questa comprensione possono essere insegnate/imparate. Con un opportuno ‘training’ possiamo imparare a conoscere noi stessi dettagliatamente dal punto di vista emotivo, cognitivo e comportamentale; automaticamente impariamo a capire questi stati mentali in altre persone sia conosciute che sconosciute. Una volta che ‘capiamo’ gli altri è molto più facile cooperare con loro, particolarmente quando il ‘capire’ è reciproco.
Una strada da percorrere per contrastare certi fenomeni sociali (la violenza, abusi di varia natura o incomprensioni tra gruppi di persone), oppure per ridurre le tensioni tra paesi, sarebbe quella di introdurre nelle scuole l’ora di ‘Insegnamento di Se Stessi’. Insegnanti opportunamente preparati e che ‘si conoscono’, insegnerebbero ai ragazzi/e come conoscere se stessi. Conoscere meglio se stessi, passando per la varietà e profondità dei tanti stati d’essere, servirebbe a riconoscere e rispettare questi stessi stati in altri.