Per gli adulti, l’interfaccia ‘touch’ (non serve più la tastiera) nei computer è una simpatica comodità in più. Questa comodità è anche qualcosa di molto importante perché ora bambini molto piccoli (meno di due anni) possono ‘usare’ uno smartphone oppure un tablet. In epoca ‘pre-touch’ per usare un computer/smartphone bisognava già conoscere le lettere dell’alfabeto perché ogni intervento passava per la tastiera. Quindi, si imparava l’uso dei computer quando il cervello era già relativamente vecchio e aveva un retroterra già formato da tempo. Molti genietti del computer hanno scoperto e iniziato a coltivare la loro predisposizione dopo la pubertà, quando la plasticità del cervello stava già diminuendo. Ora che la tastiera è superata e che il ‘touch’ sposta indietro l’età per conoscere il computer, il computer stesso diventa il retroterra su cui costruire il resto; il computer diventa parte della persona e la identifica così come la lingua madre. L’era digitale parte di qui e i bambini nati in quest’epoca saranno i primi ad avere un cervello formato dal computer; quelli nati in epoca ‘pre-touch’ sono invece persone il cui cervello ha imparato l’uso del computer così come il latino, il francese, guidare l’auto, cucinare ecc. Dobbiamo preoccuparci? Lo sapremo quando gli attuali lattanti dotati di smartphone diventeranno adulti.
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